lunedì 7 dicembre 2015

Eppure tra le rughe c'è un sorriso

 
 
 
Chi sono io al netto dei miei gesti
potessi rivedermi in altri sguardi?
Io parlo sempre di solcare il cielo
ma è il fango che mi tocca a volo raso!
 
 
e parlo e scrivo come fossi un guru
però mi contraddicono le scelte
che non so fare per timore umano
e cerco scuse anche con me stesso
 
e scrivo e forse più nemmeno parlo
per quel pudore che mi vive ancora
di essere un inganno per chi ascolta
vedendo grandi esempi in vite mute
 
Dov'è che ho perso quella mia scintilla
che aveva luce buona in ogni notte?
Di quella brace resta solo il fumo
che in bassa nicotina sa ingannarmi!
 
Non è un guerriero chi non è caduto
ma solo chi ha la forza di rialzarsi
magari mi bastasse questo assioma
per darmi pace qui piegato al suolo
 
Eppure tra le rughe c'è un sorriso
che aspetta di sbocciare quanto prima
non sono chi pensavo di inventarmi
ma già domani è il primo di ogni giorno
 
Togliendomi la tunica pregiata
la nuda pelle è ciò che ho di più vero
e l'abbracciare limiti e difetti
è forse il vero pregio che solleva.
 
Io sono mille volti in mille sguardi
e ognuno vede solo il suo riflesso
ma sono quel che sono e questo basta
a mettermi in cammino a piedi scalzi
 
Lo so che mai potrò arrivare primo
nel passo titubante di un neonato
ma vincerò stupore in ogni metro
e avrò nuove parole nel silenzio.
 
26/11/15
 
(Oliviero Angelo Fuina)
 


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