giovedì 4 settembre 2014

C come Calice


Il calice liturgico di un fiore
disseta la bellezza del creato
è coppa che leviamo ai nostri sensi
profumi femminili ad inalare.

Alzando, dentro il sangue, in rito umano
miracolo o potere è il dubbio vinto
è nettare di un pasto più divino
nel Tempio che non vale il nostro cuore.

Nel vetro, a forma conica ed inversa,
a volte ci si adombra la ragione
annegano illusori i dispiaceri
riempiendo l'impotenza allo svuotare.

Il simbolo uterino è quello vero
nel codice criptato in conoscenza
è sacro il femminino che si impone
nel verbo d'equilibrio e armonia.


(25/02/13)
(dalla silloge inedita: "Alfabeti Di Versi" - Tutti i diritti riservati)

Nessun commento:

Posta un commento